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Come edificare su solide basi
Costruire l'ossatura di un palazzo vuol dire essere responsabili della sicurezza di decine di famiglie o lavoratori. Ne è consapevole il costruttore Olivio Bruschi che punta da sempre sull'acciaio di qualità, utilizzato anche in Giappone e negli Usa
Ezio Petrìllo
In alto, Olivio Bruschi, titolare della ditta
B & 0 Costruzioni di Messina.
Sotto una delle ossature in acciaio realizzate dall'azienda
beocostruzioni@yahoo.com
Operare nel settore delle costruzioni in una Regione ad alto rischio sismico come la Sicilia rappresenta di per sé un lavoro di grande responsabilità. Per Olivio Bruschi, titolare della ditta B & O Costruzioni la scelta dei materiali di edificazione, in questo contesto, è estremamente delicata. «Puntare sulla qualità della materia prima di costruzione è fondamentale -
Qual è la vostra specializzazione in ambito di costruzioni? «Edifichiamo le ossature metalliche dei palazzi. Costruiamo edifici in acciaio con tecniche totalmente antisismiche. Lavoriamo a Messina che sorge in una zona ad alto rischio sismico, quindi è essenziale puntare su questo tipo di strutture. Abbiamo edificato l'Euronics, un complesso di 18mila mq, stiamo completando un grande centro commerciale e un prestigioso edificio per civile abitazione, ma sono in essere anche parecchie offerte per costruire palazzine di abitazioni civili. La nostra pecularietà è quella di usare solo materiale europeo, principalmente italiano, dotato di marchio CE, garantendo, dunque, totale sicurezza per chi abita o lavora negli edifici».
Lavorate anche all'estero? «Lavoriamo ovunque. Di recente abbiamo partecipato ad alcune gare per l'estero ma ancora non conosciamo i risultati. Se ci chiamano all'estero rispondiamo, in genere si opera fuori nazione quando il lavoro diminuisce o nel caso in cui arrivi una commessa di grande portata. All'azienda in questo momento il lavoro non manca e per la maggior parte è qui in Regione. Vorrei evidenziare che il nostro stesso sistema costruttivo in acciaio è stato usato dagli americani a Los Angeles e attualmente lo adottano i giapponesi».
Qual è stata la vostra risposta alla crisi?
«La nostra forza è la specializzazione ma onestamente non abbiamo avuto un calo di lavoro. Abbiamo risentito della crisi solo nei pagamenti, che arrivano in ritardo. La nostra risposta alla recessione è comunque la volontà di ampliarci. Puntiamo sempre in alto, come gli edifici che costruiamo».